3° documento
Le
persecuzioni antiebraiche
nel libro Sapienza
I riscontri indiretti del 38 d.C. |
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■ Tutti i biblisti concordano che l’autore di
Sapienza accenna più volte
alle persecuzioni subite dagli ebrei alessandrini.
■ Tutti i
biblisti concordano che l’autore di Sapienza era un giudeo-ellenista che
viveva ad Alessandria
d’Egitto.
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«Nel testo troviamo dei cenni precisi
alle persecuzioni che gli ebrei alessandrini
cominciavano a subire»
Il
libro della Sapienza, G. Ravasi -
Ed. EDB, 1988 - pag. 22
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Quali
furono le
persecuzioni antiebraiche
in Alessandria d’Egitto?

■ Alessandria d'Egitto era divisa
in tre quartieri: egiziano, greco ed ebraico.
Ciò nonostante, era una città aperta e cosmopolita.
Gli ebrei intrecciarono un intenso legame con la cultura ellenica:
parlavano e pregavano in greco, e in questa concordia culturale fu elaborata la
Bibbia dei LXX. Per quasi due secoli tutti gli abitanti di Alessandria
vissero in pace, in ricchezza economica e fertilità intellettuale attorno alla più prestigiosa biblioteca
del
mondo antico.
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Nel 38 dopo Cristo
Dopo la conquista dell'impero romano
(30 a.C.)
e col peggioramento delle
condizioni economiche (l'Egitto granaio di Roma), la borghesia mercantile greco-alessandrina
era interessata a indebolire la posizione della
concorrente comunità ebraica.
E lo scenario mutò. |
Le tre date
sulle persecuzioni

Il faro di Alessandria |
Iniziò un clima di reciproca derisione. Alcuni
intellettuali greci non concepivano che un "piccolo popolo
barbaro si rifiutasse di civilizzarsi" e gli ebrei schernivano
i greci per la loro "ridicola credenza negli dei".
L'occasione degli scontri fu l'ordine dell'imperatore
Caligola di collocare una sua statua in tutti i luoghi di culto
dell'impero. Avilio Flacco, prefetto di Alessandria, spronato anche dai
nazionalisti greci, sospese le garanzie che proteggevano
l'autonomia del culto ebraico facendo introdurre una statua
di Caligola in ogni sinagoga. Un vero e proprio sacrilegio.
Scoppiarono conflitti religiosi tra greci ed ebrei
di Alessandria sfociando in saccheggi, incendi e scontri sanguinari nell'estate del 38 dopo
Cristo.
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Estratti di 2
libri
Nello stesso periodo e per le
stesse ragioni avvennero analoghi scontri in altre
parti dell'impero romano: nel 39 nella città di Iamnia (in Palestina). |
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Nel 40 una delegazione alessandrina di greci ed ebrei si
recò da Caligola in "udienza imperiale" per perorare le rispettive ragioni.
Filone, ambasciatore degli ebrei, in nome dell'autonomia
religiosa (politeuma), chiedeva la revoca del provvedimento
di Flacco che aveva violato l'autonomia e il principio di
non ingerenza
esterna di cui godevano le
sinagoghe degli ebrei.
Apione, portavoce della comunità greca, era per la "parità
religiosa": la volontà dell'imperatore (la sua statua
nei luoghi di culto) doveva applicarsi in modo uguale per
tutti.
Di conseguenza, nessun protezionismo per le sinagoghe degli
ebrei. |
In realtà, per la
religione ellenica, una divinità in più o in meno nulla
cambiava. Lo scopo vero era
di profittare delle statue di Caligola per osteggiare gli
ebrei in quanto concorrenti mercantili.
Sull'ingerenza
religiosa di Caligola non c'è alcun documento delle comunità
cristiane del tempo. In realtà non c'erano ancora le chiese
cristiane, per cui esse non subirono intromissioni. Viceversa, c'era un astio nei confronti
degli ebrei. Due anni prima, nel 36, ci fu
il primo martire cristiano: Stefano fu lapidato dagli ebrei per ordine del
Sinedrio. I cristiani erano afflitti da tutt'altre faccende,
molto più spinose delle statue di Caligola. Pur tuttavia, i
cristiani non sapevano che Dio stava
rivelando - attraverso Sapienza - cose diverse da ciò che stavano predicando.
Insomma, un dramma nel dramma!
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Nel 66 dopo Cristo |
Un episodio apparentemente
antiebraico avvenne nel 66 d.C. con Tiberio Giulio Alessandro,
governatore d'Egitto, ebreo e nipote di
Filone,
in cui morirono centinaia di ebrei. Sull'onda della prima
guerra giudaica in Galilea (66-74
d.C.) erano riesplosi i
vecchi attriti del 38 tra ebrei e greci alessandrini.
Ad Alessandria ci furono provocazioni dei greci contro
gli ebrei a cui seguirono sollevazioni degli ebrei contro i
greci.
Il governatore d'Egitto cercò di placare i suoi
connazionali ebrei, ma dopo che questi
risposero con scherni e insulti,
inviò i legionari provocando una vera e propria
strage.
In ogni caso, non ci fu una controversia
religiosa, né una persecuzione antiebraica: l'antiebraismo è
l'ostilità verso gli ebrei come seguaci di una
religione.
Inoltre, la repressione fu
ordinata da un
governatore ebreo contro
gli stessi ebrei.
Per di più, l'imperatore romano di quel tempo, Nerone,
era avulso da atti di auto-divinizzazione, per
cui non c'era nessuna statua imperiale da
venerare [vedi Sap
14,17]. |
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Sulla base di questi "scontri
politici di piazza" alcuni studiosi
(J.J.
Collins, H.
Holmes)
hanno collocato impropriamente la data finale di
Sapienza nel 70 dC. |
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Alcuni biblisti
(Bibbia CEI 1974) avevano associato le persecuzioni antiebraiche
del libro Sapienza a quelle |
di Tolomeo VIII (170–116
a.C.). Questo sovrano egizio, detto
il Grassone, divenne faraone assassinando il nipote Tolomeo VII. Sposò
sua sorella Cleopatra II e in
seguito Cleopatra III, figlia di Cleopatra II e di
Tolomeo VI.
Fece uccidere il proprio figlio
(Tolomeo Menfite)
e ne fece recapitare il corpo fatto a pezzi
all'ex moglie Cleopatra II. La ripugnanza nei suoi confronti coinvolse
la popolazione giudaica e gli
intellettuali greci. Tolomeo VIII cacciò la classe dirigente greca
espellendo i direttori della Biblioteca di Alessandria
(Apollodoro di
Atene,
Aristarco di Samotracia, Dionisio Trace).
In questi episodi non ci sono elementi di persecuzione antiebraica,
bensì
contro chiunque fosse suo nemico: moglie o figlio, ebrei o greci,
tutti uniti nella stessa sorte. Infine, anche in questo caso, non ci
furono statue di imperatori nelle sinagoghe poiché l'Egitto fu annesso
all'impero romano dopo il 30 a.C. Su questo "depistaggio
storico" la Bibbia CEI
1974 aveva fondato la data del 120 a.C., poi invalidata dalla Bibbia CEI 2008. |

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La controprova nel libro di Ravasi
All'inizio di questa pagina,
abbiamo
riportato la frase di Ravasi sulle prime persecuzioni degli ebrei
alessandrini.
Il tema è ripetuto quattro volte:
a
pag. 19 - 22 - 42 -
136 →
Ebbene, a pag. 19 è indicata la data delle prime
stragi antiebraiche:
«intorno
all'anno 39-40».
Sembra
che Ravasi voglia dire:
Qui
è la datazione, ma io non posso attestarla!

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Il
libro della Sapienza
G. Ravasi Ed. EDB, 1988 |
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pag. 19
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pag. 22
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pag. 42
 |
pag.136

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Altre corrispondenze
indirette sulla data del 38 dopo Cristo |
Nel libro sapienziale c’è un dialogo col mondo pagano:
«si respira
la cultura laica dell'epoca» (G. Ravasi).
Questa ventata di laicità è ravvisabile nel II
capitolo che espone gli opposti punti di vista, tra profano
e sacro, con un doppio monologo tra gli empi ebrei
ellenizzati e i giusti ebrei. Questo "dissidio dialogante"
lo troviamo anche nella delegazione alessandrina di greci
ed ebrei che si reca da Caligola nel 40 d.C. Nonostante gli
scontri sanguinari del 38, il contrasto tra gli
intellettuali greci ed ebrei segue la strada di un civile dibattimento.
È l'effetto di quelle infuocate ma tolleranti disquisizioni tra filosofia ellenistica e fede giudaica
sviluppate e maturate nella
biblioteca di Alessandria.
Un metodo inedito in tutta la letteratura biblica e nella storia delle
relazioni ebraiche.
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Tuttavia, proprio il dialogo con i pagani (cultura
extrabiblica) ha influenzato il testo sapienziale facendo
penetrare elementi eretici di
neoplatonismo: la disgiunzione
tra anima/corpo rasenta la
metempsicosi
(Sap 8, 19-20).
Inoltre, il libro Sapienza ritiene che la
morte sia stata
creata dal diavolo, non accoglie la dottrina della
resurrezione
dei corpi
- neppure
per il
Re dei Giudei -,
non contempla la venuta di un Messia e non approva il
politeismo di una Trinità
di Dio. Rispecchiando esattamente il
pensiero di Filone magnetizzato dal dialogo e dal contrasto con la cultura
ellenica. Conseguentemente, Filone è un miscredente del
cristianesimo.
E così il canonico libro Sapienza.
In ogni caso, tutti gli studiosi concordano che l'autore di
Sapienza, se anche non fosse Filone, è comunque un filoniano-alessandrino.
E di conseguenza post Filone
(15
a.C.
–
45
d.C.). |

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Ma questi aspetti culturali hanno poca rilevanza sulla datazione
post-Cristo del libro Sapienza.
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Le
travagliate datazioni
del libro Sapienza |
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Padri della Chiesa, III sec Girolamo, IV sec Bibbia CEI, 1974 Bibbia CEI, 2008 Bibbia Ed. San Paolo 2009
↓ san'Agostino ↓ ↓ ↓ ↓
Salomone 950 a.C. |
poi
Siracide 180 a.C. Filone, entro il 45
d.C. tra 120 e 80 a.C. tra 50 e il 20 a.C. Tra 1 sec. a.C. e 1 sec. d.C. |
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