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L’UCCISIONE DI CALIGOLA NEL 41

Sapienza 18,14
«Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso,
la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile»


       

■ Il profondo silenzio è lo stato di ansietà per l’uccisione dell’imperatore: preoccupati e increduli per l'improvvisa notizia.
■ Dopo l'uccisione di Caligola, Tiberio Claudio (il successivo imperatore) fu portato via in una lettiga perché era zoppo.
   Ciò avvenne a mezzanotte, cosicché Caligola fu ucciso quando la notte era a metà del suo corso.
■ Caligola fu assassinato con le pugnalate (come spada affilata) del fidato liberto Callisto (24 gennaio 41)
■ La congiura è interpretata come punizione voluta da Dio (tuo ordine inesorabile).
   

Sapienza 18,20
«La prova della morte colpì anche i giusti... ma l’ira non durò a lungo... un uomo irreprensibile si oppose alla collera e mise fine alla sciagura, mostrando di essere il tuo servitore»

       

■ Morirono alcuni pretoriani che parteciparono alla congiura (colpì anche i giusti, considerati emissari di Dio).

■ L’ira di Dio si placò poco dopo l’uccisione di Caligola (non durò a lungo). Infatti, nello stesso anno (41) Tiberio Claudio invia una lettera agli abitanti di Alessandria d’Egitto con cui ripristina i diritti e le garanzie religiose dei Giudei, com’erano prima di Caligola. La sinagoga di Gerusalemme non fu profanata (come esigeva Caligola) e in tutte le sinagoghe dell'impero furono rimosse le statue di Caligola (mise fine alla sciagura).

■ Tiberio Claudio simboleggia il paladino di Dio (il tuo servitore).

■ Filone scrisse due libri Sull’ambasceria a Gaio nei quali l’assassinio di Caligola è considerato come il castigo divino per la persecuzione contro
gli Ebrei.


La congiura contro Caligola

 


la lettera di Tiberio Claudio
La data ultima di Sapienza

Sapienza 18,22
«Egli vinse la collera divina non con la forza del corpo né con la potenza delle armi, ma con la parola placò colui che castigava

       

“Egli”, anche in questo caso, indica un soggetto ben preciso: è Tiberio Claudio, il servitore di Dio che mise fine alla sciagura. La parola è la Lettera di Tiberio agli abitanti di Alessandria: un atto senza colpo ferire. La collera divina si riferisce a Dio (colui che castigava) che ha fatto uccidere Caligola. Con la lettera di Tiberio (nel 41 d.C.) si chiuse la fase sacrilega di Caligola e Dio si placò. Siamo nel penultimo capitolo di Sapienza.
   


Se è vero, come sosteneva san Girolamo, che Filone è l’autore di Sapienza
nel testo doveva esserci anche l’uccisione di Caligola poiché nel 41 Filone
incontrò a Roma il nuovo imperatore Tiberio Claudio.
Nei brani di Sapienza, oltre alla Crocifissione di Cristo,
oltre all'uccisione dell'imperatore Caligola
c’è anche il successore Claudio Tiberio con la sua epistola del 41 dC.

Sono trascorsi
■  8 anni dalla Risurrezione [33]
■  8 anni dalla predicazione degli Apostoli
■  7 anni dalla conversione di Paolo [34]
■  7 anni dal martirio di Stefano [34]
■  7 anni da quando Pietro divenne vescovo di Antiochia [dal 34 al 64]
■  1 anno dopo la prima comunità cristiana a Roma [40].

e la Parola di Dio ha smentito la Risurrezione
e sconfessato il Nuovo Testamento.



 


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