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La vita di Dio prima della Creazione
Per la Bibbia, l'acqua esisteva prima della Creazione
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Dio aleggiava sulle acque
prima di creare il mondo
GENESI 1,2
Una raffigurazione di Dio nella Cappella Sistina
Jahvè prima della
Creazione
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Michelangelo cattura l'attimo
iniziale in cui Dio crea la luce. La luce illumina il
buio ed appare la nuvola d’acqua, preesistente alla Creazione,
su cui Dio aleggiava. |
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La vita di Dio prima della Creazione
La Bibbia descrive la vita di Jahvè prima di
creare il cosmo: Dio viveva nel buio e si muoveva sulle
acque.
Leggiamo il versetto Genesi 1,2 nella Bibbia CEI e
nella Vulgata di San Girolamo.
■ «… le tenebre
ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle
acque.»
■ «… le tenebre erano
sopra l’abisso e lo spirito di Dio si movea sopra le
acque.»
Le tenebre, cioè il buio, indicano il periodo
precedente alla Creazione (la Pre-Creazione) allorquando la luce non
era stata ancora creata.
Ebbene, PRIMA della
primISSIMA Creazione
già esisteva l’acqua perché Jahvè "aleggiava sulle acque" che
ricoprivano il vuoto dell'abisso. Non solo. L’acqua, a differenza della luce, non è stata
mai creata bensì separata nel secondo giorno (Genesi 1,6-7). Nel
secondo giorno fu eseguita la
divisione delle acque tra "sopra e sotto il firmamento"
utilizzando l'acqua che già esisteva prima della
Creazione.
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Dio separò e non creò
Esaminiamo ora la SEPARAZIONE-DIVISIONE delle acque
anziché la CREAZIONE
con il
commento del biblista G. Ravasi:
■
«Nei primi giorni Dio crea separando e disgiungendo… le
acque sotto il firmamento dalle acque sopra il
firmamento».
(G.
Ravasi, Bibbia CEI, Ed. San Paolo, 2009. Prima nota -
pag. 28)
PIU' ESATTAMENTE
■
«L’atto creativo è concepito come un intervento
divisorio…».
(G. Ravasi, Le sorgenti di Dio, Ed. San Paolo, 2005 -
pag. 43)
►
DUE ESEGESI BIBLICHE
Ravasi unisce la creazione con la separazione
per non dire che “Dio non creò ma separò”. Nella
separazione, infatti, non c’è Creazione perché già esiste l’elemento da separare
[l’acqua]. |
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La funzione
DIVINA dell’acqua
Perché Dio aveva bisogno
dell’acqua?
Per la scienza biblica (ereditata dalla fisica
aristotelica) era inconcepibile restare sospesi nel
vuoto senza avere un punto di appoggio. L’abisso
del vuoto era una voragine senza fine, per cui l’acqua
fungeva da nuvola galleggiante per sostenere Dio nel vuoto
totale.
Inoltre, l’acqua conviveva con
Dio prima della Creazione, perché considerata elemento indivisibile e
primordiale, dalla filosofia presocratica sino alla
scoperta molecolare di
Lavoisier.
Tutto questo è confermato negli affreschi della
Cappella Sistina che incarnano gli eventi biblici: Dio è sempre avvolto e sorretto da una
nuvola d’acqua, sia prima che dopo la Creazione.
Inoltre, nel Giudizio universale, anche Cristo e
la Madonna si poggiano su una nube che li tiene sospesi
in aria. E così tutti gli altri personaggi che non hanno i
piedi sulla terra ferma.
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Questa impossibilita' di reggersi nel vuoto è confermata
dal Salmo 104,3: «Costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro». Il brano sembra
un’ovazione mentre in realtà rivela l'incapacità di Dio
di aleggiare nel vuoto: la nube d’acqua è un sostegno senza
il quale Jahvè non poteva restare sospeso nel vuoto, pur
essendo un Essere spirituale. Non a caso, “innalzarsi in
aria” è il miracolo più concreto e più evidente che non
c’è mai stato.
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La data d'inizio della Creazione
Oggi sappiamo che la molecola dell’acqua si è formata 10
miliardi di anni dopo il Big Bang.
Ebbene, stante il legame
inseparabile Dio-acqua e stando alla cronologia
dell'acqua,
Jahvè
è nato 10 miliardi di anni dopo il Big Bang. |
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Descrizioni e immagini nella Bibbia
Vediamo ora la continuità della "nuvola di
sostegno" tra la pre-Creazione e la post-Creazione.
■ «Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.»
(Re-1
8,12)
■ «Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in
Egitto.» (Isaia 19,1)
■ «Si avvolgeva di tenebre come di un velo, acque
oscure e dense nubi lo coprivano.» (Salmo
18,12).
■ «Allora il Signore scese nella nube, si fermò
là presso di lui [Mosè]...»
(Esodo 34,5)
■ «vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con
potenza e gloria». (Luca 21,27)
■ L’ascensione di Cristo in cielo avvenne su «una
nuvola, [che] accogliendolo, lo sottrasse allo sguardo
[degli Apostoli]»
(Atti
Apostoli 1,9).
La necessità del sostegno la ritroviamo anche
nell'astronomia biblica: ai lati del cosmo ci sono due
colonne che reggono la cupola del cielo. Lo mostriamo
con un’immagine pubblicata da due edizioni della Bibbia,
(Ed. San Paolo e Ed. Paoline) con l’imprimatur
ecclesiastico (1968 e 1969). Successivamente, l'immagine
è stata rimossa, nonostante riproduca fedelmente la
descrizione biblica.
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- IL COSMO
nella Bibbia, Ed. Pia Società San Paolo, 1968,
pag. 29
-
IL COSMO nella Bibbia, Ed. Paoline, 1969, pag. 8
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►
ZOOM cosmo biblico
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Le acque di Dio
Sant'Agostino, nel commentare il Salmo 115,16 «Il
cielo del cielo è del Signore», ci conferma che «sopra
il nostro firmamento ci sono altre acque» (Le
Confessioni, Libro 13, cap. XV). E rafforza questa
certezza perché «qualunque sia il modo e la specie delle
acque che lì si trovano, non abbiamo il minimo dubbio
che esse vi siano» (De Genesi ad litteram 2,5). In
sostanza, oltre i confini dell’universo ci sono le
acque in cui viveva e vive tuttora Jahvè.
Non è un abbaglio agostiniano ma la fedele
raffigurazione della Bibbia:
■ «Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei
cieli» (Salmo 148,4)
■ «Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli»
(Daniele 3,60). Ed altri ancora.
L’unico dubbio di sant'Agostino riguardava le
caratteristiche delle acque di Dio. Ma anche su questo
punto c’è un responso biblico. Dopo la separazione
delle acque (Genesi 1,6-7) c’è stato un momento di
ricongiungimento dell'acqua attraverso il Diluvio universale (Genesi
7,11).
Scrive il biblista G. Ravasi
(Le sorgenti di Dio, Ed. San Paolo, 2005 - pag. 45)
Ci fu «una retrocessione del mondo allo stato confuso
antecedente alla separazione-creazione divina. Infatti
anche le acque celesti s’incrociarono con quelle
dell’abisso e, insieme, infrangono la frontiera
[firmamento] che
tutela la terraferma». Si riferisce a quando Dio aprì le
cateratte del cielo (i tombini sulla diga del firmamento
- Genesi 7,11) per far precipitare le acque del cielo
nelle acque del cosmo, provocando il Diluvio universale
(o Strage universale).
Nell'incrocio tra i due ambienti acquiferi c'è la
conferma che l’acqua di Dio è la stessa acqua della
Terra. Tant’è vero che alla fine del Diluvio universale «le cateratte del cielo furono
chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo» (Genesi
8,2). Dunque, sant'Agostino può dormire sonni
tranquilli: l'acqua che beviamo è la stessa acqua su cui
aleggiava e aleggia ancora oggi Dio. |
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Tra scienza e Bibbia
Con l’avvento della scienza moderna, l'esegesi
biblica ha
cambiato il significato della Genesi: «la Sacra
Scrittura non ha lo scopo di dare informazioni
scientifiche sulle origini dell’universo». È nella prima
nota della Genesi, versione ufficiale della Bibbia
CEI, Ed. 1974. Invece, qualche
anno prima «La Sacra scrittura enumera le
fasi principali attraverso le quali passò l'esecuzione
del disegno divino della creazione…». È nella prima nota
della “Sacra Bibbia”, Ed. Paoline, 1969.
D’altro canto, fino al 1800 il
libro della Genesi era considerato un trattato di
scienza. I Padri della Chiesa e i Tribunali
ecclesiastici ricorrevano alle sacre Scritture per indicare e
decretare la cosmologia celeste, come nel processo a
Galilei. Gli eventi raccontati nella Genesi erano
considerati fatti realmente accaduti: «Tale fu l'origine
del cielo e della terra quando l’uno e l’altra fu
creata» (Genesi 2,4 - Vulgata/Martini). Oggi, invece,
non potendo asserire che la Genesi è un testo
scientificamente errato, i fatti narrati sono diventati
“allegorici e simbolici”.
è il
classico espediente dell’ermeneutica biblica davanti
alle contraddizioni evidenti.
In ogni modo, San Tommaso d’Aquino, pilastro
teologico della Chiesa, nella Summa
Teologica scriveva:
■ «In Dio vi è la scienza allo stato perfettissimo»
(Argomento 14, art. 1)
■ Dio «conosce le cause supreme»
(Argomento 14, art. 1,2)
■ «la scienza di Dio ha per oggetto non altro che il
vero» (Argomento 14, art.
13,2)
Parole sacre ma oggi profane.
Redazione Editing & Printing
editore@utopia.it
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SULLA PRIMA FRASE DELLA BIBBIA:
In principio Dio creò...
Nel libro della Genesi, sul tema della Creazione, ci
sono diversi brani che si contraddicono. Perché?
Lo spiega la Conferenza Episcopale Italiana nella
prefazione alla Genesi della Bibbia CEI, 1974,
ed. UELCI: «Nell'opera convergono fonti
antiche e aggiunte e modifiche... confluiscono documenti
variamente intersecantisi su un lasso di tempo che va
dal sec. XIII a.C. al sec. V a.C.».
In parole povere, sono occorsi otto secoli
per scrivere la Genesi durante i
quali sono stati eseguiti tagli, aggiunte, modifiche e spostamenti.
Un esempio calzante è nella prima frase della Genesi:
In principio Dio creò il cielo e la terra… La
voce ebrea "cielo" significa "luogo dove sono le acque"
(Bibbia Vulgata/Martini in Genesi 1,8) ma abbiamo visto
che le acque non furono create bensì separate il
secondo giorno. Ragion per cui, Dio non creò l'acqua
perché già esisteva prima della Creazione di Jahvè.
Poi, si
scopre che la terra è nata il terzo giorno
con l’asciugamento delle acque (Genesi 1,9-10). Più
esattamente, la terra è derivata togliendo l'umidità a
una parte delle acque che erano sotto la volta celeste e
«all'acqua arida diede il nome di terra» (Bibbia
Vulgata Genesi 1,9-10). Pertanto anche la terra non fu creata ma venne fuori "prosciugando l'acqua".
Dunque, le
prime parole della Bibbia
In
principio Dio creò...
equivalgono all'esaltazione di un Dio
che tuttavia non
ha creato alcunché. Tutto questo, ovviamente, nel più tombale silenzio teologico. |
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