2)
Origene, nel 240 d.C., allestì un testo composto di cinque bibbie
su sei colonne (Esapla) per analizzare le divergenze tra la Bibbia
ebraica e le traduzioni in greco.
[1) Testo ebraico; 2) Testo ebraico traslitterato
in greco; 3) Versione Aquila; 4) Simmaco;
5) La LXX; 6) Teodozione]
In quella recensione furono contrassegnate nella colonna
della LXX le parole, le frasi e i brani che non esistevano nel testo
ebraico (l'inizio con ÷ e la fine con %)
e le parole e i brani presenti nel testo ebraico ma soppressi dalla
LXX (nella colonna Teodozione, l'inizio con *
e la fine con %).
In buona sostanza, l'Esapla mostrò che le aggiunte e le
soppressioni della LXX erano volontarie e premeditate. In
particolare, sui contenuti biblici più irriverenti.
3)
Nella traduzione dei LXX il libro di Daniele fu
notevolmente ampliato, tanto che la Chiesa dei sec. III-IV
lo sostituì con la versione di Teodozione.
I libri di Giobbe, dei Proverbi e Geremia
sono stati abbreviati.
La versione di Ester fu accresciuta e rimaneggiata.
Nel libro di Siracide, nel Cantico e nei Salmi
sono stati depennati e aggiunti diversi brani, mescolando
quelli adiacenti e ingenerando una confusione dei
significati.
4)
La versione dei LXX finì per essere ripudiata dagli
ebrei, non solo per rivalità con i cristiani ma anche per
infedeltà traduttiva. Dopo il rifiuto, per i giudei della
diaspora alessandrina, quel giorno venne considerato così
nefasto come quello in cui era stato fatto il vitello d'oro,
e s'istituì persino un digiuno in segno di lutto.
Ciò nonostante, va detto che la versione dei LXX presenta
un Pentateuco ben tradotto, ma traduzioni scadenti per gli
altri libri.
5) Dalla nota originale della Bibbia Martini - in Atti Apostoli 6,9 - apprendiamo che gli ebrei alessandrini avevano una sinagoga a Gerusalemme in cui leggevano la loro Bibbia dei LXX, ma che a Gerusalemme c'erano anche altre sinagoghe di altri ebrei sparsi in altre
nazioni. Non tutte le bibbie erano conformi, né includevano gli stessi testi
della LXX (la fluidità del canone - cfr. G. Flavio,
Contro Apione 1,8,38-41).
Oltre alle bibbie integrali, come quelle inserite nelle colonne nella Esapla, c'erano anche bibbie parziali che Origene denominò Quinta, Sesta e Settima.
La versione dei LXX
fu quella che riuscì a diffondersi di più sulle altre, anche per
l'impulso e l'interesse della religione cristiana.
6)
Quando Girolamo iniziò a tradurre la Bibbia in latino (Volgata)
adoperò la LXX con a fianco il testo ebraico come controllo
e verifica. Successivamente, abbandonò la LXX e tradusse l'Antico
Testamento direttamente dall'ebraico. Girolamo non si stancò
mi di ricordare che le aggiunte o le modifiche della LXX non facevano parte
del canone ebraico.
7)
Prima della chiusura del canone ebraico (nel sec. II-III d. C.), tra
i rabbini ci fu un inteso riscontro sui testi eliminando
quelli che contraddicevano la Legge, che contenevano contraddizioni interne o contenuto profano. Il testo ebraico di
Siracide [Gesù figlio di Sirach], pur essendoci
sino al tempo di Girolamo (col titolo Parabole), successivamente non
fu più ricopiato perché escluso dal canone ebraico.
8) Il canone della Bibbia alessandrina contiene testi apocrifi
ebrei e cristiani
(1Esdra, 3Maccabei, 4Maccabei, Odi di Salomone, Salmi di Salomone).
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Nonostante
ciò,
la
Nuova Bibbia CEI 2008, per il libro di Siracide, ha adottato
l'infedele traduzione dei LXX anziché quella di Girolamo che fu
eseguita sul testo originale ebraico (hebraica veritas) come
asserito anche nella prefazione a Siracide nella Bibbia Martini. E
ciò, prescindendo dal Concilio di Trento che dichiarò la Volgata
di san Girolamo autentica ai testi originali. |