La prima pubblicazione della Bibbia MartiniLa prima pubblicazione: Stamperia Reale Torino, Biblioteca Archiginnasio, Bologna

           Il valore giuridico e letterale della Bibbia Martini (Prato, 1720 – Firenze, 1809)
                La Sacra Bibbia - Secondo la Vulgata - Tradotta in lingua italiana

  l'elemento giuridico                        
La Bibbia Martini è la traduzione ufficiale in italiano della Bibbia Vulgata.
 
Per chi non conosce il latino, leggere la Bibbia Martini è come leggere
il testo della Vulgata
.
La Vulgata sisto-clementina, a sua volta, è la ricostruzione della Volgata di san Girolamo.
Papa Damaso I (382) incaricò Girolamo di tradurre la Bibbia dalle lingue originali.
I libri canonici dell'Antico Testamento furono tradotti dai testi ebraici (de h
ebraica veritate).

L'ufficialità della Bibbia Martini: i "cinque placet"

Il primo nullaosta nasce dall'incarico di tradurre la Vulgata dal latino all'italiano (1757)
Decreto della Sacra congregazione (Addizione alla Quarta Regola dell'Indice) confermato dal Papa Benedetto XIV
Fu eliminato il divieto di lettura della Bibbia tradotta dal latino.
Precedentemente era vietata la traduzione della Bibbia nelle lingue nazionali.

La Vulgata (1592) è ancor oggi la Bibbia ufficiale della messa in latino [Motu proprio, 2007]: 
Recognitio dei Papi: Sisto V e Clemente VIII  (Bibbia sisto-clementina)

Nel 1775 la Bibbia Martini riceve l'Imprimatur dal Vicario Generale s. Offizio di Torino. 

Il quarto placet concerne la conformità della traduzione in italiano della Vulgata. 
L'opera fu approvata nella sua interezza da Papa Pio VI, dichiarandola consona alle "Norme dell'Indice".
"Il Breve" fu emanato il 16 aprile 1778 mentre veniva stampata la prima edizione
(Stamperia Reale di Torino, dal 1769 al 1781).

Il quinto placet è rappresentato dalla nomina papale di A. Martini ad arcivescovo di Firenze (1782) 
dopo aver completato l'opera.



La Bibbia Martini è stata la Bibbia cattolica italiana (la Bibbia nazionale)
  per circa duecento anni, sino all'avvento della prima Bibbia CEI
(1ª ed. 1971).
Dopo l'introduzione della messa in italiano
(dal 1965 al 1971 nella vacatio della Bibbia CEI),
  
alcuni brani della liturgia erano tratti dalla Bibbia Martini.

L'abate Antonio Martini fu nominato vescovo di Firenze dopo la traduzione della Vulgata
Alcune pagine della prima edizione
8 edizioni nel '700 e 40 edizioni nel secolo successivo
 
Dopo il 1870 le NOTE originali sono state rimosse e sostituite
[Vedi link sottostante]

  l'elemento letterale                          
Nella Bibbia Martini c'è il testo latino della Biblia Vulgata con a fronte la traduzione in italiano. 
Non vi sono brani depennati, né aggiunti.
All'abate Martini stava a cuore la coerenza traduttiva.
Fu dichiarata "testo di lingua" dall'Accademia della Crusca (1885).
Le parole in italiano del 1778 hanno lo stesso significato di oggi,
alla pari del linguaggio dei Promessi Sposi che risale al 1825.

  nel raffronto interlineare              
La Bibbia Martini è l'interfaccia testuale per individuare più facilmente

le difformità tra la Vulgata e la Bibbia CEI
[testo italiano su testo italiano].
In altre parole, la Bibbia Martini è la "prova del 9 in italiano" dentro gli anelli delle Bibbie ufficiali.


  non è solo traduzione            
La Bibbia
Martini non è solo la traduzione della Vulgata (dal latino all'italiano), ma è anche
il riscontro sui codici in ebraico e in greco. Nella presentazione dell'opera c'è scritto:

"un diligente scrupoloso confronto del greco e dell'ebraico con la stessa Vulgata...
esaminato a parola a parola interamente lo stesso testo
."
Antonio Martini fu assistito dal rabbino Terni per
il raffronto sui manoscritti in ebraico
e dal teologo Marchini per il raffronto sui manoscritti in greco.
La Bibbia Martini è ricca di note. Le note, contengono citazioni prese e ricavate dai padri della Chiesa e approvate dalla santa Romana Sede.
Pur essendo una "versione indiretta" (dalla Vulgata all'italiano) ogni parola è stata controllata sui manoscritti in ebraico, in greco e aramaico. Ogni libro della Bibbia Martini contiene una collazione sulle variazioni tra i manoscritti e la Vulgata. E qualche volta l'abate Martini corregge il monaco Girolamo.

La pubblicazione dell’opera in 23 volumi (6+17)  Stamperia Reale di Torino
- Nel 1769 fu pubblicato il primo volume (Matteo e Marco).
- Nel 1771 fu completata la pubblicazione del Nuovo Testamento (in 6 tomi).
- Il 20 novembre 1775 giunse l'Imprimatur del Vicario Generale s. Offizio di Torino
- Nel 1776 fu pubblicato il primo tomo dell’Antico Testamento (Torah: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio).
- Il 16 aprile 1778 fu emanato il breve dei Pio VI (Nel tomo IX - Giobbe e i Proverbi).
- Nel 1779 fu pubblicato il tomo XVI: i dodici profeti minori.
- Nel 1781 fu pubblicato l’ultimo libro, il Cantico dei cantici (tomo XVII).
  «Girolamo stabilisce, che ultimo a leggersi di tutti i libri divini sia questo Cantico» (Introduzione al tomo).

L’opera fu finanziata dai Savoia (Carlo Emanuele IV) per diffondere un testo in italiano unificante e nazionale
nel progetto dell'unità d'Italia [Stamperia Reale Torino]. Nel clima di illuminismo moderato, una successiva edizione [Stamperia Arcivescovile, 1782-1792 in 17 tomi] fu finanziata da due editori cattolici privati: «a spese di Gaetano Cambiagi e Francesco Moücke». Ancora una volta il Vaticano è stato assente.



 
  14 tappe storiche

 
 
La soppressione delle note originali della bibbia martini 

 
 La relazione tra Volgata e Vulgata      testo integrale con le note originali della Bibbia Martini online