I capelli di Cristo
San Paolo, Prima lettera ai Corinzi 11, 14
"Non è forse la natura
stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i
capelli, mentre
è una gloria per la donna lasciarseli crescere?"
Secondo Ezechiele 44,
20
Non si raderanno il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati.
Come Adamo ed Eva
Se
Cristo avesse avuto realmente una lunga chioma
san Paolo non avrebbe potuto fare quella affermazione.
Il termine "indecoroso", ossia «indegno», è un'accusa
morale che non ammette deroghe.
Né per gli uomini né per il figlio di Dio.
Nella Biblioteca Apostolica Vaticana "GLI
INIZI" del volto di Cristo:
l'immagine da cui si evincono i corti capelli di Cristo.
Capelli corti e
barbetta.
Icona
risalente al VI secolo, conservata nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
Nella Cappella Sistina, Michelangelo raffigura Cristo senza la
barba.
Perché, nei secoli successivi, i
lunghi capelli sono divenuti meritevoli?
L'arte della pittura ha dimostrato che una "lunga chioma" rende
la figura più raffinata del "corto capello". La chioma
fluente emana singolarità e fascino.
E così, per ottenere questo effetto-immagine, Cristo è stato
trasformato in "capellone".
L'immagine del VI secolo è in contrasto
anche con l'immagine della Sindone. |
Il
volto e la barba di Cristo
Le
prime rappresentazioni del Salvatore le troviamo sotto forma di un giovane imberbe,
di un soave adolescente.
Così nella scena del battesimo in Lucina, nella cripta
della passione in Pretestato e nella cappella dei sacramenti in
Callisto.
Dal III secolo in poi sorge la variante della barba*
così che il giovane 33enne
apparirà più adulto.
Da
quel momento, tranne
qualche eccezione nel VI secolo nei mosaici di Apollinare in Ravenna, si crea il tipo classico di
Gesù che
rimarrà, nei secoli a venire, immutato nelle sue linee fondamentali.
Da notare, comunque, l'evoluzione dalla barbetta alla barba.

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►
Rimaneggiamento
attualizzato
dell'immagine
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Volto
santo [Manoppello]
un po' cupo
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Volto santo modernizzato
dotato di grazia |
Gli occhi di Gesù
dovevano essere
briosi e quasi magnetici.
Solo così si spiega la frequenza con cui gli evangelisti mettono in rilievo il suo sguardo.
Questo particolare non sempre è stato evidenziato nei dipinti e nelle
sculture d'ogni tempo.
Forse si è trattato di una "carenza voluta" per privilegiare il senso del dolore legato al
simbolismo della croce
[manipolazione
capovolta].
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* Dal
libro "Il Crocifisso nell'Arte" - Salesiana Editrice
Celso Costantini, Vescovo e Rettore del Pontificio Ateneo Urbano
Firenze 1911 -
pagg. 58/59
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